L’osteoporosi rappresenta una delle patologie croniche più comuni e diffuse a livello globale. Essa compromette la struttura e la solidità delle ossa, determinando una significativa diminuzione della loro resistenza ai carichi e, di conseguenza, un aumento del rischio di fratture. Si tratta di una condizione che interessa circa 5 milioni di donne in post-menopausa e circa un milione di uomini. Fortunatamente, l’osteoporosi può essere prevenuta attraverso diversi accorgimenti, tra cui un ruolo centrale è svolto dall’alimentazione.
Come si manifesta l’osteoporosi?
L’osteoporosi è una malattia che si distingue per la sua natura particolarmente subdola e insidiosa. La sua pericolosità risiede nel fatto che spesso evolve in modo silenzioso, senza manifestare sintomi evidenti fino a quando il danno osseo non è già avanzato. In molti casi, i primi segnali si presentano solo quando la patologia ha raggiunto uno stadio critico, rendendo impossibile ignorarne la presenza. In questi momenti, i pazienti possono riscontrare sintomi come microfratture spontanee e una progressiva riduzione della statura.

È importante sfatare un luogo comune: il dolore articolare non è un sintomo tipico dell’osteoporosi. Questo disturbo, infatti, è più spesso correlato ad altre condizioni, come la diminuzione dell’acido ialuronico nelle articolazioni dovuta al calo degli estrogeni, piuttosto che alla perdita di densità ossea.
L’osteoporosi, essendo frequentemente asintomatica, viene diagnosticata principalmente tramite la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata). Questo esame radiologico consente di valutare la densità minerale delle ossa, concentrandosi in particolare sulle aree femorali e lombari. Esistono anche metodiche MOC che non prevedono l’utilizzo di radiazioni, garantendo comunque risultati affidabili.
Combattere l’osteoporosi a tavola
L’osteoporosi è particolarmente diffusa tra le donne, soprattutto dopo i 40 anni, quando la sintesi naturale del calcio diminuisce sensibilmente. La prevenzione di questa patologia può partire proprio dalle scelte alimentari quotidiane. È fondamentale seguire una dieta equilibrata che includa tutti i macronutrienti essenziali: lipidi, carboidrati e proteine.

Un ruolo chiave spetta anche all’apporto di nutrienti che favoriscono l’assorbimento del calcio. Tra questi, la vitamina D, la vitamina K e la vitamina C sono fondamentali per la salute delle ossa. Non vanno trascurati nemmeno il fosforo e il magnesio, minerali che, insieme al calcio, contribuiscono a mantenere la struttura ossea forte e resistente.
È sempre consigliabile rivolgersi a un nutrizionista esperto e consultare il proprio medico prima di apportare modifiche significative alla dieta. In assenza di specifiche controindicazioni, è possibile includere nella propria alimentazione latticini, frutta secca (da consumare anche quotidianamente), uova e pesce, con una preferenza per il pesce azzurro come alici, sgombri e sarde, ricchi di nutrienti preziosi per le ossa.
Esistono abitudini alimentari che riducono l’assorbimento di calcio?
Alcune abitudini alimentari possono aumentare il rischio di sviluppare osteoporosi, poiché ostacolano l’assorbimento del calcio da parte dell’organismo. Più che i singoli alimenti, spesso sono i condimenti a rappresentare un problema. Il sale, ad esempio, è uno dei principali fattori che compromettono l’assimilazione del calcio.

È importante prestare attenzione anche al consumo di caffè e alcolici. Non è necessario eliminarli completamente, salvo precise indicazioni mediche, ma è fondamentale consumarli con moderazione. Ad esempio, si consiglia di non superare un bicchiere di vino al giorno per le donne e due per gli uomini, tenendo sempre conto delle specificità individuali e della storia clinica personale.
Oltre alle abitudini alimentari, va ricordato anche il ruolo negativo del fumo. Sebbene sia noto soprattutto come fattore di rischio per malattie cardiovascolari e tumori, il tabagismo può favorire anche l’insorgenza dell’osteoporosi, poiché interferisce con l’assorbimento del calcio, elemento essenziale per la salute delle ossa.
Non solo alimentazione: il ruolo dell’attività fisica
Una dieta bilanciata, arricchita anche da verdure ricche di calcio come il cavolo nero e i broccoli – ricordando che il calcio è presente anche in alcune acque minerali – rappresenta solo uno degli aspetti della prevenzione dell’osteoporosi. Un altro elemento fondamentale è l’attività fisica.

L’approccio più efficace prevede l’esecuzione di esercizi che comportano il carico del peso corporeo. Non si tratta di attività complicate: bastano la corsa o la camminata, che sono tra gli esempi più semplici e accessibili. Sebbene possa sembrare controintuitivo, queste attività aiutano a prevenire l’osteoporosi proprio perché stimolano la formazione e il rafforzamento del tessuto osseo.
Oltre a queste, anche l’allenamento con pesi leggeri può essere molto utile, poiché stimola le cellule ossee responsabili dell’assorbimento del calcio. Come sempre, è consigliabile affidarsi a un professionista qualificato, come un personal trainer, per individuare il tipo di attività e l’intensità più adatti alle proprie esigenze e condizioni di salute.