Cosa cambia nel 2025 per chi va in pensione anticipata: le novità spiegate da un esperto

Nel 2025 il panorama delle pensioni anticipate in Italia subirà alcune importanti modifiche, frutto delle nuove disposizioni normative e delle recenti riforme introdotte dal governo. Questi cambiamenti avranno un impatto significativo su chi sta pianificando di lasciare il lavoro prima dell’età pensionabile ordinaria. In questo articolo, analizziamo con l’aiuto di un esperto le principali novità previste, spiegando cosa cambia rispetto al passato e quali sono le opportunità e i rischi per i lavoratori che intendono accedere alla pensione anticipata.

Le nuove soglie anagrafiche e contributive

Una delle principali novità riguarda le soglie anagrafiche e contributive per accedere alla pensione anticipata. Dal 2025, infatti, saranno riviste sia l’età minima richiesta sia il numero di anni di contributi necessari. Secondo quanto stabilito dalla nuova legge di bilancio, l’età minima per la pensione anticipata passerà da 62 a 63 anni per alcune categorie di lavoratori, mentre per altre rimarrà invariata. Per quanto riguarda i contributi, il requisito minimo salirà a 43 anni per gli uomini e a 42 anni e 1 mese per le donne, con un incremento di tre mesi rispetto al 2024.

SC - Calendario 2025 con simbolo pensione

L’esperto in materia previdenziale, il dottor Marco Rossi, sottolinea che queste modifiche sono state introdotte per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico e per rispondere all’aumento dell’aspettativa di vita. “L’adeguamento dei requisiti anagrafici e contributivi è una misura necessaria per mantenere in equilibrio i conti pubblici – spiega Rossi – ma comporta inevitabilmente un allungamento della permanenza al lavoro per molti cittadini”.

È importante ricordare che restano in vigore alcune deroghe per categorie particolarmente svantaggiate, come i lavoratori precoci, usuranti e addetti a mansioni gravose, che potranno accedere alla pensione con requisiti leggermente più favorevoli.

Le nuove modalità di calcolo dell’assegno

Un altro cambiamento rilevante riguarda le modalità di calcolo dell’assegno pensionistico per chi sceglie l’uscita anticipata. Dal 2025, per la generalità dei lavoratori che vanno in pensione prima dell’età ordinaria, l’assegno sarà calcolato interamente con il sistema contributivo. Questo significa che l’importo della pensione sarà determinato esclusivamente sulla base dei contributi effettivamente versati durante la carriera lavorativa, senza più la possibilità di beneficiare del sistema retributivo per la parte maturata fino al 1995.

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Secondo l’esperto, questa novità avrà effetti significativi soprattutto per chi ha iniziato a lavorare prima degli anni ’90. “Il passaggio al sistema contributivo puro comporterà, in molti casi, una riduzione dell’importo della pensione rispetto al passato – afferma Rossi – perciò è fondamentale che i lavoratori valutino con attenzione l’impatto di questa scelta e, se possibile, integrino la propria posizione previdenziale con versamenti volontari o forme di previdenza complementare”.

Per chi invece ha avuto una carriera lavorativa discontinua o ha iniziato a versare contributi dopo il 1996, il cambiamento avrà un impatto minore, poiché già soggetto al sistema contributivo integrale.

Le penalizzazioni e i vantaggi previsti

La nuova normativa introduce anche alcune penalizzazioni per chi decide di andare in pensione anticipata. In particolare, per ogni anno di anticipo rispetto all’età pensionabile ordinaria, l’assegno subirà una riduzione percentuale, che potrà arrivare fino al 3% annuo. Questo meccanismo di penalizzazione è stato pensato per disincentivare l’uscita precoce dal mondo del lavoro e per premiare chi rimane attivo più a lungo.

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Allo stesso tempo, sono previste alcune misure di vantaggio per determinate categorie di lavoratori. Ad esempio, chi ha svolto attività particolarmente gravose o usuranti potrà beneficiare di una riduzione dei requisiti contributivi e di penalizzazioni meno severe. Inoltre, per i lavoratori che scelgono di prolungare la propria attività oltre l’età pensionabile, sono previsti incentivi economici, come l’aumento dell’assegno pensionistico per ogni anno di lavoro aggiuntivo.

“Le penalizzazioni e i vantaggi introdotti nel 2025 sono strumenti che mirano a rendere più equo il sistema – spiega Rossi – ma richiedono una pianificazione previdenziale attenta e personalizzata, per evitare sorprese al momento del pensionamento”.

Consigli pratici per chi si avvicina alla pensione

Alla luce delle novità introdotte, è fondamentale che chi si avvicina alla pensione anticipata nel 2025 si informi tempestivamente e prenda decisioni consapevoli. Il primo consiglio dell’esperto è quello di verificare la propria posizione contributiva presso l’INPS, per avere un quadro chiaro dei contributi versati e degli anni mancanti al raggiungimento dei nuovi requisiti.

SC - Calendario 2025 con simbolo pensione

In secondo luogo, è opportuno simulare l’importo della futura pensione utilizzando i calcolatori messi a disposizione dall’INPS o affidandosi a un consulente previdenziale. Questo permette di valutare se convenga anticipare l’uscita dal lavoro o attendere qualche anno in più per ottenere un assegno più elevato.

Infine, Rossi consiglia di considerare l’adesione a forme di previdenza complementare, come i fondi pensione, per integrare la pensione pubblica e garantirsi una maggiore sicurezza economica negli anni della vecchiaia. “La previdenza complementare diventa sempre più importante – conclude l’esperto – soprattutto in un contesto di regole più stringenti e assegni calcolati con il sistema contributivo”.

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