- 📌Perché trasferirsi all’estero in pensione: vantaggi fiscali e motivazioni
- 📌Regole fiscali italiane per pensionati all’estero: residenza e tassazione
- 📌I Paesi più convenienti per i pensionati italiani: panoramica aggiornata
- 📌Procedura per trasferire la pensione all’estero e ottenere le agevolazioni fiscali

Andare in pensione all’estero è una scelta sempre più diffusa tra gli italiani che desiderano godere di un tenore di vita più elevato, clima favorevole e, soprattutto, beneficiare di agevolazioni fiscali che possono rendere la pensione più ricca. Tuttavia, il trasferimento all’estero comporta una serie di implicazioni fiscali e burocratiche che è fondamentale conoscere per non incorrere in errori o sanzioni. In questa guida pratica aggiornata analizzeremo in dettaglio le principali agevolazioni fiscali per chi va in pensione all’estero, i requisiti necessari, i Paesi più vantaggiosi e le procedure da seguire per ottenere il massimo beneficio.
Perché trasferirsi all’estero in pensione: vantaggi fiscali e motivazioni
Negli ultimi anni il fenomeno dei pensionati italiani che scelgono di trasferirsi all’estero è cresciuto notevolmente. Le ragioni sono molteplici: il desiderio di vivere in un Paese con un costo della vita più basso, la possibilità di scoprire nuove culture e stili di vita, ma anche e soprattutto la prospettiva di pagare meno tasse sulla pensione. Infatti, diversi Stati offrono regimi fiscali agevolati per attrarre pensionati stranieri, garantendo aliquote ridotte o addirittura l’esenzione totale dall’imposizione fiscale sulle pensioni percepite dall’estero.
Oltre ai vantaggi economici, molti pensionati italiani sono spinti anche da motivazioni personali: clima mite, assistenza sanitaria efficiente, sicurezza e qualità della vita. Paesi come Portogallo, Spagna, Grecia, Tunisia, Bulgaria e Cipro figurano tra le mete più ambite proprio per queste ragioni, oltre che per i benefici fiscali. Tuttavia, prima di prendere una decisione così importante, è fondamentale informarsi sulle normative fiscali sia del Paese di destinazione che di quello di origine, per evitare spiacevoli sorprese.
Un ulteriore elemento da considerare è la possibilità di mantenere il potere d’acquisto della propria pensione. Vivere in un Paese dove il costo della vita è inferiore rispetto all’Italia permette di godere di una maggiore disponibilità economica, senza dover rinunciare a comfort e servizi. In molti casi, le agevolazioni fiscali offerte dai Paesi esteri possono incrementare sensibilmente l’importo netto della pensione percepita.
Regole fiscali italiane per pensionati all’estero: residenza e tassazione
La normativa fiscale italiana prevede che la tassazione delle pensioni dipenda dalla residenza fiscale del contribuente. In altre parole, se il pensionato trasferisce la propria residenza fiscale all’estero in modo effettivo e stabile, la pensione può essere assoggettata a tassazione esclusivamente nel Paese di nuova residenza, secondo quanto stabilito dalle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni.
Per essere considerato fiscalmente residente all’estero, il pensionato deve iscriversi all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) e dimostrare di vivere effettivamente nel nuovo Paese per almeno 183 giorni all’anno. L’iscrizione all’AIRE è fondamentale per evitare di essere considerati ancora residenti in Italia ai fini fiscali e, quindi, soggetti alla tassazione italiana sulle pensioni.
Le convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia con numerosi Paesi regolano la ripartizione del diritto di tassazione delle pensioni. In generale, le pensioni pubbliche (erogate da enti statali o pubblici) restano tassate in Italia, mentre quelle private possono essere tassate esclusivamente nel Paese di residenza. Tuttavia, ogni convenzione può prevedere regole diverse, per cui è essenziale consultare il testo specifico della convenzione tra Italia e il Paese di destinazione.
I Paesi più convenienti per i pensionati italiani: panoramica aggiornata
Molti Paesi hanno introdotto regimi fiscali particolarmente favorevoli per attrarre pensionati stranieri. Tra le destinazioni più vantaggiose per i pensionati italiani spiccano:
Portogallo: Fino al 2023, il Portogallo offriva ai nuovi residenti il regime NHR (Non Habitual Resident) che prevedeva l’esenzione totale dalle tasse sulle pensioni estere per 10 anni. Attualmente, la tassazione è fissata al 10%, comunque molto inferiore rispetto alle aliquote italiane.
Grecia: Ha introdotto una flat tax del 7% per i pensionati stranieri che trasferiscono la residenza nel Paese, applicabile per 15 anni, a condizione che provengano da Paesi con cui esistano accordi di cooperazione fiscale.
Tunisia: Offre l’esenzione fino all’80% dell’importo imponibile della pensione, con tassazione effettiva che può scendere anche sotto il 5% grazie all’accordo tra Italia e Tunisia.
Procedura per trasferire la pensione all’estero e ottenere le agevolazioni fiscali
Il trasferimento della pensione all’estero e la fruizione delle agevolazioni fiscali richiedono alcuni passaggi burocratici fondamentali. Di seguito, una guida pratica per non commettere errori:
1. Iscrizione all’AIRE: È il primo passo per essere considerati residenti all’estero. L’iscrizione può essere effettuata online o presso il Consolato italiano nel Paese di destinazione.
2. Comunicazione all’INPS: Il pensionato deve comunicare all’INPS il trasferimento di residenza all’estero e richiedere il pagamento della pensione in valuta locale o su un conto corrente estero. In questo modo, l’INPS potrà applicare la tassazione corretta secondo la convenzione in vigore.
3. Verifica delle convenzioni fiscali: È fondamentale consultare la convenzione tra Italia e il Paese di destinazione per conoscere le regole specifiche di tassazione e le eventuali procedure da seguire per evitare la doppia imposizione.
4. Richiesta delle agevolazioni fiscali locali: Una volta stabilita la residenza, è necessario presentare domanda alle autorità fiscali del Paese ospitante per usufruire delle agevolazioni previste per i pensionati stranieri.
In conclusione, trasferirsi all’estero in pensione può rappresentare una scelta vantaggiosa sia dal punto di vista fiscale che personale, ma è fondamentale pianificare con attenzione ogni passaggio, informarsi sulle normative e affidarsi a consulenti esperti per evitare errori che potrebbero compromettere i benefici attesi.